Il sapere, dunque, in ogni campo, fa la buona fortuna degli uomini, ché il sapere, mai, in nulla, può sbagliare, ma necessariamente opera e riesce rettamente: se no, non sarebbe più sapere. Non so come, ma alla fine ci trovammo d'accordo che, nella sostanza, la questione stesse così: se c'è sapere, chi lo possiede non ha bisogno di buona fortuna.
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